Secondo dei suoi numerosi libri di poesia, Poemas a Lázaro (1960) – qui tradotto per la prima volta in italiano – è l’opera in cui José Ángel Valente va maturando una serrata ricerca espressiva in concomitanza, temporale e sostanziale, con la sua prima e innovativa produzione saggistica e critico-letteraria. I testi poetici di questa raccolta rivelano un artista che, nell’intento di conoscere la forma più autentica dell’essere, la cerca nell’essenza primigenia della parola, in un linguaggio che se ha ancora la necessità di misurarsi con le vicende della storia, per interrogarle, tende ormai ad attrarre nello spazio conoscitivo della scrittura tutto il reale, per arrivare all’irrinunciabile obiettivo di una riflessione sulla creazione artistica. Valente si ricongiunge qui a una tradizione poetica nutrita di riflessione filosofica; e al tempo stesso rifugge da quel sentimentalismo e soggettivismo, da quel puro lirismo e da quella densità metaforica che avevano segnato le precedenti stagioni liriche. La sua poesia si apre così a un dettato sobrio e condensato, spesso frammentario, volto sempre più a una vera e propria poetica del silenzio, assai prossima all’esperienza della quietud mistica.
La solitudine.
Il timore.
C’è un luogo
vuoto, c’è una dimora
che non possiede uscita.
E c’è un’attesa
tra due palpiti, cieca,
tra l’una e l’altra onda
di vita c’è un’attesa
in cui tutti i ponti
forse hanno preso il volo.
Tra l’occhio e la forma
c’è un abisso
dove lo sguardo può precipitare.
Dimorano tra gesto e volontà
oceani di sogno.
L’anima pende solo da se stessa,
per paura, pericolo, presagio.
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José Ángel Valente (Orense 1929 – Ginevra 2000) è considerato uno dei maggiori poeti e saggisti di lingua spagnola. Antiretorico e antisentimentale, vicino per vocazione interiore e profonda intimità alla tradizione mistica spagnola e alla poesia metafisica europea, il suo verbo poetico giunge a rifiutare la nozione di poesia come puro atto comunicativo o esperienza estetica e si pone come autentica forma d’essere, non rinunciando mai a quella leggerezza che gli permette di muoversi alla frontiera tra il vissuto e l’onirico, il visibile e il metafisico.
Poemas a Lázaro (1960) è la seconda delle numerose raccolte poetiche di Valente, che dal 1954 al 2001 ha ricevuto molti dei più prestigiosi premi letterari spagnoli.
Pietro Taravacci (Ortonovo 1953) è professore Ordinario di Letteratura spagnola all’Università di Trento. Ha scritto sul romanzo sentimentale medievale e quello picaresco, sul teatro burlesco del Siglo de Oro, sulla poesia barocca, sulla lirica contemporanea e la letteratura mistica. Ha tradotto opere di Luis de Góngora, Francisco de Quevedo, Andrés Fernández de Andrada, José Ángel Valente, Claudio Rodríguez, Guillermo Carnero, José María Micó e Ida Vitale.
MESTRE (VE)
Libreria Coop
Piazza Ferretto, 66
Veronica Chiossi
presenta
Il coltello sul vassoio
Dialoga con l’autrice Andrea Molesini
Letture di Mariateresa Crisigiovanni
Evento organizzato in collaborazione con l’associazione “Voci di Carta”.
PADOVA
Libreria Laformadelibro
Via del Carmine, 6
Alessandro Zattarin
presenta
Interposte persone
Dialoga con l’autore Valentina Berengo
Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.
CORDOVADO (PN)
Castello di Cordovado
Via Castello, 3
“Omaggio alle rose e ai giardini dell’anima”
Luigi Natale
legge poesie tratte dalla raccolta
Neve vento sassi
Evento organizzato nell’ambito della manifestazione “Omaggio alle rose e ai giardini dell’anima”, un fine settimana con artisti, vivaisti, scrittori ed espositori, a cura dell’Associazione Il Labirinto delle Rose.
Orario della manifestazione:
Sabato 10 e domenica 11 maggio, dalle ore 10.00 al tramonto.
Info: 339 1311123
Ingresso: 10 euro e bambini gratis fino a 12 anni
Organizzazione a cura di: benedettapiccolomini@gmail.com
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