Risolutamente umanista e poliglotta (sue lingue materne l’ebraico e il francese, lingua paterna il tedesco, conoscenza approfondita dell’italiano e dell’inglese), Emmanuel Moses è una tra le più libere, giuste e interessanti voci della poesia europea contemporanea, in cui si fondono ascendenze francesi, anglosassoni, tedesche e insieme ebraiche, tenendo ben conto, nella sua mente aperta, che l’ebraismo non è mai omogeneo, monolitico ed esclusivo, ma è una vasta costellazione di popoli, culture, lingue e tradizioni letterarie, artistiche, religiose e scientifiche che attraversano e rappresentano, appunto, il mondo intero.
La sua coscienza acuta e ipersensibile del dolore, l’ironica e talora umoristica malinconia che avvolge la sua esperienza degli eventi, l’intelligenza fantastica e non cerebrale con cui li scandaglia e ne testimonia, generano una poesia non ermetica né autoreferenziale, ma fortemente, sottilmente rivelatrice di quel che fa del mondo il mondo e del poeta colui che lo attraversa limpidamente, manifestando una visione essenziale degli esseri e delle cose e un ascolto delle loro risonanze nell’umana coscienza: una coscienza che non è quella di un solo soggetto, ma di una molteplicità di soggetti all’opera, che vedono il mondo da punti di vista simultanei e differenti.
Dal saggio introduttivo di Michele Baraldi
Antologia personale
Una sera, ritornerai alla tavola d’inverno.
Al sorbetto dirai: tu fondi meno
rapidamente degli anni.
Al vino: rendimi la mia giovinezza.
Nelle tele di ragno parole saranno prese –
«Salute!», «Cin-cin!», «Mille auguri!»
Il volto nello specchio avrà più paura di te.
Dicembre era stato il mese dell’attesa,
gennaio
Quello del riso della neve sotto i passi.
E tu poserai la testa tra le tue mani
Fino a quando ti colga il sonno.
Emmanuel Moses (Casablanca 1959) ha trascorso la prima infanzia a Parigi. A nove anni è emigrato in Israele con la famiglia. Si è dedicato allo studio della storia fino al 1986. Tornato in Francia, negli anni si è affermato come poeta, saggista e romanziere di vaglia, perlopiù edito da Gallimard, per cui ha tradotto e curato una importante antologia di poesia israeliana moderna. È il pronipote dello scrittore tedesco Heinrich Kurtzig (1865-1946). Con questa casa editrice ha pubblicato Oscuro come il tempo.
Michele Baraldi (Bergamo 1961) dal 1991 vive e lavora a Parigi dove ha fondato, con l’indologa Silvia d’Intino, L’Opera in Versi. Ha viaggiato in molti paesi del mondo tenendo letture, conferenze e seminari di letteratura italiana ed europea. Si è dedicato con speciale attenzione allo studio della Grecia antica, della civiltà ebraica e di quella indiana. Ha scritto e pubblicato in italiano e in francese poesie, saggi e racconti. Nel 2013 ha ricevuto il Pre- mio Eugenio Montale «Fuori di casa» per la poesia e la letteratura. Il Libro della memoria e dell’erranza (SE 2015-2023) è l’opera della sua vita.
VICENZA
Biblioteca Civica Bertoliana
Palazzo Cordellina
Contrà Riale 12
Pubblicare poesia oggi: una sfida tra gioco e necessità
Incontro con Andrea Molesini
Letture di
Veronica Chiossi da “Il coltello sul vassoio”
Alessandro Zattarin da “Interposte persone”
Ingresso libero. Per informazioni: consulenza.bertoliana@comune.vicenza.it,
Tel: 0444 578211
SELVAZZANO DENTRO (PD)
Parco di Villa Cesarotti
Via M. Cesarotti
La visione della poesia
Letture poetiche di
Veronica Chiossi da “Il coltello sul vassoio” e
Alessandro Zattarin da “Interposte persone”
Dialoga con gli autori Valentina Berengo
Ingresso libero. In caso di maltempo l’evento si svolgerà nell’Auditorium San Michele, Via Roma 68. Per info: 049 8733897, oppure biblioteca@comune.selvazzano-dentro.pd.it
SALERNO
Arco Catalano
Via Mercanti 67
La lingua perduta dei poeti
Incontro con Roberto Deidier autore della raccolta “Quest’anno il lupo fissa negli occhi l’uomo”
Conduce Vincenzo Salerno
Candidata al Premio Strega Poesia 2025, questa raccolta conferma Roberto Deidier come uno dei lirici più autentici della scena contemporanea. Ogni verso è una questione di ritmo, di ascolto, di persistenza: un esercizio di esattezza lirica che segna il passo della poesia del nuovo secolo. (Dal Programma di Salerno Letteratura Festival)
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