I frammenti inediti di Carlo Diano, qui raccolti con il titolo di Carte svedesi, sono stati ritrovati di recente dalla figlia Francesca, riuniti in un’unica cartella, nel ricco Archivio del padre e, pur risalendo a momenti diversi ma fra loro non lontani, hanno per oggetto comune la poesia sotto varie vesti e forme. Accanto a geniali illuminazioni, a brevi quanto densissime indagini ed esplorazioni sulla natura del dire poetico, compaiono suoi versi inediti e persino una prima versione incompiuta di quel capolavoro che sarà poi La poetica di Epicuro. Che si tratti di frammenti non sottrae, ma aggiunge attrattiva ai testi, poiché questo, che potrebbe considerarsi un minuscolo Zibaldone sulla poesia, di un grande filosofo-filologo che fu anche sempre poeta, ha il sapore e il fascino proprio di quelle lacunose testimonianze papiracee fortunosamente riemerse dopo secoli dalle sabbie del deserto, da ceneri o terriccio, ed è singolare come proprio il frammento si faccia portato di una sorta di quintessenza di un perduto intero. Il titolo rimanda al momento in cui queste pagine furono scritte, vale a dire il lungo soggiorno dell’autore in Svezia negli anni ’30. Con la loro pubblicazione la casa editrice commemora i cinquant’anni dalla sua morte.
Carte svedesi
Cielo d’alba
intrico di rami
di gemme
nell’azzurro
acqua d’ombre
fugace.
Carlo Diano (Vibo Valentia 1902 – Padova 1974), universalmente riconosciuto come uno dei maggiori studiosi di Epicuro, nei suoi scritti teorici, tra cui spiccano Forma ed evento e Linee per una fenomenologia dell’arte, fonda un sistema filosofico in cui filologia, studi storici, sociali, etnologici, storia dell’arte e storia delle religioni si integrano per creare un nuovo, rivoluzionario metodo di indagine. La sua creazione delle due categorie fenomenologiche di «forma» e di «evento» permettono non solo di esplorare la civiltà greca nella sua poliedrica complessità, ma possono divenire strumento di analisi generale di ogni cultura. Diano parlava e scriveva correntemente latino, greco antico e moderno, tedesco, francese, inglese, danese, svedese e norvegese. La figlia Francesca ne ha curato la raccolta delle opere teoriche edita di recente per i tipi della Bompiani, una nuova edizione degli Scritti Morali di Epicuro per la BUR e la tesi di laurea su Leopardi per Mimesis.
Francesca Diano (Roma 1948) è storica dell’arte, studiosa di tradizioni orali e folklore irlandese, saggista, scrittrice e traduttrice letteraria. Ha vissuto in Inghilterra e Irlanda, dove ha insegnato all’Università di Cork. Ha pubblicato un romanzo, raccolte poetiche e di racconti, tradotti anche in inglese. Per questa casa editrice ha curato e tradotto Il vento e la creta di James Harpur.
Trento
Palazzo Paolo Prodi, Via Tommaso Gar 14
Apocalisse e poesia
Convegno internazionale SEMPER – Seminario permanente di poesia
Presentazione del volume I trovatori di Dante, a cura di Francesco Zambon, con un saggio di Claudia Di Fonzo
Bologna
Aula Prodi, Piazza San Giovanni in Monte 2
Un pomeriggio ricordando
Alfredo Rizzardi e Raffaele Cocchi
Bianca Tarozzi presenta la raccolta poetica di Alfredo Rizzardi Da una fessura di abbaino
TRIESTE
Libreria LOVAT, Viale XX Settembre, 20
Luigi Natale presenta la raccolta “Neve vento sassi”
Dialoga con l’autore Andrea Molesini
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