Per Harpur la poesia non è solo una vocazione, ma una missione, lo strumento privilegiato per esplorare se stessi e il mondo, un’incessante ricerca spirituale, un’attività che affonda le sue radici nel Sacro e, in tal senso, assai simile alla meditazione e alla preghiera. Nella sua scrittura poetica si fondono cultura classica, pensiero filosofico occidentale e orientale, mitologia celtica, tradizione bardica, patristica medievale, mistica occidentale e orientale, pensiero junghiano, e naturalmente tutta la grande tradizione poetica che l’ha preceduto. La poesia di Harpur, di diamantina bellezza e ricchezza stilistica, pur limpida alla lettura, va accolta nella complessa fusione dei piani che la costituiscono. È un’esperienza trascendente e totalizzante, di meditazione e di immersione nel profondo. L’intensa spiritualità che la connota ha tuttavia una potente connessione con la modernità. Una poesia incredibilmente attuale e oggi più che mai necessaria. Il travaglio del passaggio da un’epoca a un’altra, infatti, è l’eco del nostro travaglio. Le domande che torturano i suoi asceti – cristiani e pagani – sono le nostre domande. I dubbi che attanagliano i suoi peccatori, i suoi indovini, i suoi monaci, sospesi tra un mondo e un altro, sono i nostri dubbi. Così la percezione della fine drammatica di un’epoca che si avvia incerta verso l’ignoto si fa specchio del nostro sgomento.
Il vento e la creta
Non ho nome, non volto, non forma,
e parole e colore prolungano l’inganno
che mi si possa dipingere: sono oltre
ogni senso di quel che oltre significa.
Per conoscermi devi chiudere gli occhi
e lasciare la via dell’asserzione,
la via del pensare e immaginare:
sii soltanto pellegrino a te stesso,
vigile, che non sa dove andare,
ma che confida nella propria ignoranza
viaggiando verso l’interno senza posa.
James Harpur (Weybridge 1956), di famiglia angloirlandese, ha fatto studi classici e si è laureato in letteratura inglese al Trinity College di Cambridge. Ha scritto otto libri di versi, premiati in patria e all’estero. È stato direttore della sezione Poesia di Southword, e dirige il settore poesia della Temenos Academy Review. È membro di Aosdàna, l’Accademia irlandese delle Arti. Tiene conferenze, letture pubbliche, televisive e radiofoniche in Irlanda e Gran Bretagna. Ha scritto una storia del pensiero mistico e studiato i miti cristiani e le Crociate. Nel 2021 ha pubblicato il suo primo romanzo, The Pathless Country. Vive a Clonakilty con la moglie e la figlia.
Francesca Diano (Roma 1948) è storica dell’arte, studiosa di tradizioni orali e folklore irlandese, saggista, scrittrice e traduttrice letteraria. Ha vissuto in Inghilterra e Irlanda, dove ha insegnato all’Università di Cork. Ha pubblicato un romanzo, raccolte poetiche e di racconti, tradotti anche in inglese.
PORDENONE
La Libreria della Poesia – Palazzo Gregoris
Corso Vittorio Emanuele II, 44
Hezy Leskly
Presentazione del libro
“Un pozzo di latte in centro città”
Incontro con
Andrea Molesini
e Alon Altaras
VENEZIA
Convitto Nazionale Marco Foscarini
Cannaregio 4941-4942
“EQUILIBRI”
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Terza edizione
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