Una personale e arbitraria serie di traduzioni, o meglio, rifacimenti di testi inglesi che vanno da Shakespeare a Philip Larkin. Alcuni sono celebri pezzi da antologia, troppo noti per richiedere un commento, ma che ben possono tollerare un ulteriore ri-rifacimento. Come La tigre di William Blake («Tigre Tigre che fiammeggi / dentro i boschi della notte … Il creatore dell’Agnello / è il creatore anche di te?»). O All’amante ritrosa, dove Andrew Marvell sollecita l’amata a concedersi prima della conversione degli Ebrei, o «saranno i vermi, allora, a disserrare / la vostra tanto a lungo preservata / verginità». O Il tordo nelle tenebre di Thomas Hardy che, nella gelida notte dell’ultimo giorno del secolo XIX, sceglie «di scagliare l’anima /contro la tenebra che si infittiva… in un canto vespertino / pieno di una gioia illimitata». Per tacere della Venere shakespeariana che, nel tentativo di sedurre un Adone ancora più ritroso dell’amante di Marvell, così lo invita: «Io sarò il parco e tu sarai il mio cervo; / bruca ove vuoi, in valle o in collina, / mordimi i labbri, e fosse il colle secco, / scendi ove stanno le soavi fonti». Altri testi sono del tutto ignoti in Italia, come le poesie di Stevie Smith, che però a Larkin, in un saggio intitolato Frivola e vulnerabile, parevano «al di sopra del 95 per cento della produzione odierna», perché «completamente originali» e «a tratti commoventi». E Seamus Heaney, dopo averla sentita recitare le sue poesie, un po’ filastrocche e un po’ ballate, parlò di «un canto gregoriano meravigliosamente incrinato».
Rifacimenti
Adesso, dunque, mentre l’umidore
della gioventù bagna la tua pelle
come la rugiada del mattino,
e la voglia traspira da ogni poro
e accende fuoco, adesso che si può,
godiamo; e come amorosi uccelli
da preda divoriamo il nostro tempo
subito, piuttosto che languire
nella lentezza delle sue mascelle.
Tutta la forza, tutta la dolcezza,
facciamone una palla, strappiamo
via i piaceri con violenza dalle grate
di ferro della vita. E se non fermeremo
il nostro sole, lo faremo correre.
Gilberto Sacerdoti (Padova 1952) ha insegnato Letteratura inglese a Roma Tre. Ha studiato quella che John Donne chiama «la nuova filosofia che mette tutto in dubbio», le sue tracce in Shakespeare e le sue radici italiane. È considerato uno dei maggiori esperti italiani del bardo di Stratford-upon-Avon e del pensiero elisabettiano. Ha scritto inoltre tre libri di poesia acclamati dalla critica. Con questa casa editrice ha pubblicato Peltro e argento, una summa antologica di ottanta poesie corredata da un saggio critico di Bianca Tarozzi.
Francesco Rognoni (Pavia 1960) insegna letteratura inglese e angloamericana alla Cattolica di Milano e Brescia. Ha curato edizioni di autori inglesi (Keats, Shelley, Browning), americani (Lowell, O’Hara, Broyard) e italiani (Graf, Almansi, Ferrero, Ortese, Coppini, Gerbi). Collabora con le pagine culturali del «Manifesto» ed è redattore di «Paragone-Letteratura».
San Vito al Tagliamento (PN)
Antico Teatro Sociale “Gian Giacomo Arrigoni”, Piazza del Popolo 13
Evento finale del Premio di Poesia “San Vito al Tagliamento”
Opera finalista:
Bianca Tarozzi, Devozioni domestiche, Molesini Editore, 2022
Firenze
Stazione Leopolda, Viale Fratelli Rosselli
Fiera della piccola
e media editoria
Siamo allo STAND N. 4
Venite a trovarci e a scoprire i nostri autori!
Parigi
La Libreria, 89 Rue du Faubourg Poissonnière
Emmanuel Moses
presenta
Antologia personale
Dialoga con l’autore Michele Baraldi
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