Hezy Leskly è una delle più singolari figure della letteratura israeliana e ci ha lasciato poesie di bruciante, impetuosa originalità. Come è spesso accaduto nella storia della letteratura, la fama lo ha premiato solo dopo la morte. La presente raccolta – la prima tradotta in lingua italiana – dà voce a tutti i temi cari all’autore: il balletto, la visionarietà legata all’avanguardia, i rapporti tra parola e realtà, la biografia e la poesia intesa come creatura selvaggia ed errante. I genitori di Hezy, di origine cecoslovacca, erano sopravvissuti alla Shoà e, anche se questo dato biografico non è centrale nella sua opera poetica, una eco di quello smisurato, agghiacciante sterminio, risuona nella poesia Ho quattro fratelli, che offre una chiave di lettura del suo mondo poetico: «Ho quattro fratelli che sono nati morti / e mi chiamano per tornare da loro. / Li ho traditi quando sono nato e / li ho abbandonati venendo al mondo. / Io manco a loro e loro mancano a me / loro non possono tornare da me ma io posso / tornare da loro. “Vieni, vieni” / mi chiamano, insieme saremo un gruppo unito / di morti. […] Giv’atayim, l’Aja, Amsterdam, Tel Aviv / sono i luoghi dove ho imparato a tradurre / questo “vieni vieni” in altre parole / e di queste parole ho fatto poesie.»
Un pozzo di latte in centro città
Poesia non deve essere poesia.
Può essere anche cibo che parla.
Poesia può essere anche confettura
cioè un frutto morto e gustoso.
Poesia può essere Dietor
cioè un dolcificante sintetico e cancerogeno.
Poesia può costruire
un edificio
un ospedale
una scuola
un carcere
una sinagoga
ma lei preferisce
scoprire
un pozzo di latte in centro città.
Hezy Leskly (Rehovot 1952 – Giv’atayim 1994) è uno dei maggiori poeti d’Israele; fu giornalista, coreografo e famoso critico di danza moderna e di balletto classico. A ventidue anni si trasferì a L’Aja dove iniziò il suo percorso artistico. Dopo la morte prematura per Aids, la sua poesia ha conquistato il pubblico e nel suo paese è oggi considerato il poeta più influente degli ultimi vent’anni. Questa antologia, che attraversa le differenti stagioni della sua opera, è il suo primo libro tradotto in italiano. Sulla vita e sul mondo artistico di Hezy Leskly è stato girato il documentario «Iekantelissa» dal regista Iair Lev.
Alon Altaras (Tel Aviv 1960) è un poeta e romanziere israeliano. Ha tradotto in ebraico libri della Ferrante, di Gramsci, Pasolini, Veronesi, Baricco, Tabucchi, Montale, Sanguineti, Leopardi, Dante. Ha pubblicato cinque romanzi (tre tradotti in italiano) e quattro raccolte di poesie. Per il suo lavoro letterario ha ricevuto premi di prestigio sia in Italia che in Israele.
VICENZA
Biblioteca Civica Bertoliana
Palazzo Cordellina
Contrà Riale 12
Pubblicare poesia oggi: una sfida tra gioco e necessità
Incontro con Andrea Molesini
Letture di
Veronica Chiossi da “Il coltello sul vassoio”
Alessandro Zattarin da “Interposte persone”
Ingresso libero. Per informazioni: consulenza.bertoliana@comune.vicenza.it,
Tel: 0444 578211
SELVAZZANO DENTRO (PD)
Parco di Villa Cesarotti
Via M. Cesarotti
La visione della poesia
Letture poetiche di
Veronica Chiossi da “Il coltello sul vassoio” e
Alessandro Zattarin da “Interposte persone”
Dialoga con gli autori Valentina Berengo
Ingresso libero. In caso di maltempo l’evento si svolgerà nell’Auditorium San Michele, Via Roma 68. Per info: 049 8733897, oppure biblioteca@comune.selvazzano-dentro.pd.it
SALERNO
Arco Catalano
Via Mercanti 67
La lingua perduta dei poeti
Incontro con Roberto Deidier autore della raccolta “Quest’anno il lupo fissa negli occhi l’uomo”
Conduce Vincenzo Salerno
Candidata al Premio Strega Poesia 2025, questa raccolta conferma Roberto Deidier come uno dei lirici più autentici della scena contemporanea. Ogni verso è una questione di ritmo, di ascolto, di persistenza: un esercizio di esattezza lirica che segna il passo della poesia del nuovo secolo. (Dal Programma di Salerno Letteratura Festival)
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