Questo imperdibile, sfrontato Ritratto di Parise, prende avvio da un nutrito fascicolo di lettere inviate a Naldini dal suo ideale “solo fratello”, Goffredo. Molte di queste lettere o stralci di esse sono riprodotti nel libro, a formare una sorta di filo conduttore utile a evocare e collegare i ricordi di una vita e a ricostruire anche nelle sue pieghe più intime la personalità dell’uomo e dello scrittore. Sgorgano così a getto continuo gli aneddoti più succosi e rivelatori, le confessioni anche impietose e imbarazzanti, le malignità letterarie, i pettegolezzi, gli scherzi, che riaffiorano nella memoria dell’amico. E accanto a Parise appaiono, con altrettanta vivezza, anche altri indimenticabili personaggi del mondo letterario di quegli anni: Montale, con i suoi fallimentari tentativi di organizzare scappatelle amorose, la Mosca, l’ingegnere Gadda che gli fa una sommaria expertise per verificare la solidità della sua nuova casa di Roma, e naturalmente Comisso, il nume tutelare e il complice di segreti piaceri. Sfilano soprattutto le donne di Parise, tutte di “un solo tipo di bellezza femminile, un tipo leggermente asiatico”, dalla delicatissima ma introversa e gelosa Mariola, a Elsa, a Giosetta e alle numerose amanti occasionali, come le due signore conosciute durante le vacanze a Cortina. Il libro, che si legge d’un fiato, ci offre così, insieme al ritratto dello scrittore vicentino, scorci vivaci di un mondo letterario ormai lontano, raccontato dalla penna magistrale di un grande biografo.
1.
Ho aperto una cartella che da anni mi porto dietro assieme a tutte le carte e i libri nei vari trasferimenti in cui io e le mie cose abbiamo continuato a galleggiare nel mare non sempre amico della vita. Sulla copertina c’è una intestazione «Goffredo». Questa cartella beige contiene infatti le lettere che mi ha scritto Goffredo Parise. Non ci sono tutte, ma solo quelle che casualmente si sono conservate. A me ripugna distruggere qualsiasi cosa ricevo (Goffredo invece stracciava tutto) però il mio disordine provvede all’eliminazione del superfluo (qualche volta del sacro).
Apro la cartella e tocco le vecchie carte, la carta da lettera di Parise che era un po’ speciale, crespata, di grana sottile ma resistente.
Leggo qualche frase: le prime lettere sono di trentadue anni fa. Eravamo così giovani che c’è da chiedersi chi eravamo e ― domanda inevitabile per riassumere la vita ― se eravamo o se mai siamo stati felici. […]
Nico Naldini (Casarsa 1929 – Treviso 2020) si è formato sotto la guida del cugino Pier Paolo Pasolini.
Ha esordito come poeta nelle riviste della «Academiuta di lenga furlana», fondata dal cugino nel 1945, e ha lavorato alcuni anni a Milano per Longanesi. Trasferitosi a Roma, ha collaborato con registi di fama, come Bertolucci, Fellini e lo stesso Pasolini, realizzando anche un film di montaggio, Fascista (1974).
Dal 1979 fino alla morte è vissuto a Treviso, con frequenti soggiorni in Tunisia. Ha composto le importanti biografie dei suoi fratelli nell’arte: Pasolini (di cui ha anche curato l’epistolario), Comisso, Parise e De Pisis; ha scritto anche su Leopardi, Penna e molti altri.
Fra le sue opere di narrativa spiccano Il treno del buon appetito (1995, poi ampliato in Come non ci si difende dai ricordi, 2005) Alfabeto degli amici (2004), Il nobile Von. Lettere non spedite a Francesco Zambon veneziano (2008), Quando il tempo si ingorga (2019). La sua raffinata produzione poetica si estende su un arco di quasi settant’anni, dalle liriche friulane di Seris par un frut (1948) fino alla trilogia di Piccolo romanzo magrebino (2016). È stato tradotto nelle principali lingue europee.
San Pietro al Natisone (UD)
Museo SMO, Via Alpe Adria 73
Luigi Natale presenta la raccolta “Neve vento sassi”
Dialoga con l’autore Michele Obit
Villorba (TV)
Libreria LOVAT, Via Newton 32
Viaggio nel mondo della poesia
Con la partecipazione di Andrea Molesini, Luigi Natale e Emmanuel Moses
Aperitivo di Natale a seguire (Euro 20,00) – Per prenotazioni: info@librerielovat.com
Venezia
Teatrino di Palazzo Grassi
Letture poetiche
Tentazione – Temptation
Con la partecipazione di Emmanuel Moses e Delphine Horvilleur
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